Lo scopo principale del progetto è supportare e preparare gli operatori ai cambiamenti sociali.

The project aims to support people and prepare them to cope with changes in society.  

Articoli Articles

CARE Transnational report

Benchmark report on social care sectors at the national and EU level

CARE SECTOR IN ITALY NATIONAL REPORT

Cares – National report
FRANCESCA MICHELUCCI – Cooperativa Labor

European Outlook on Care

Cares – National report
LUCA KOLTAI
HÉTFA RESEARCH INSTITUTE

Social Care Sector – wellbeing, challenges and skills

Transnational Survey Report

Authors:

Claudia Petrescu

Adriana Neguț

Carmen Elisa goraș

​​

La situazione del settore socio-assistenziale in Italia

An Overview about social care section in Italy

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Pressioni Demografiche e Infrastrutture Socio-Assistenziali in Italia: Sfide e Opportunità per una Società che Invecchia

 

Abstract

L’Italia sta affrontando sfide demografiche sempre più complesse, tra cui l’invecchiamento rapido della popolazione e l’aumento della prevalenza della disabilità. Questo studio esplora le implicazioni di tali tendenze per i sistemi socio-sanitari italiani, evidenziando problematiche relative alla forza lavoro, disparità territoriali, trasformazioni delle strutture familiari e modelli di spesa pubblica. I risultati sottolineano l’urgenza di riforme politiche e investimenti per garantire infrastrutture di cura e assistenza eque e sostenibili.

 

1.  Introduzione

L’Italia sta vivendo profonde trasformazioni demografiche che stanno ridefinendo le richieste rivolte al suo stato sociale. Secondo stime recenti, il 22,8% della popolazione ha 65 anni o più, superando la media europea del 20,3% (ANSA, 2020). Allo stesso tempo, il 22,7% delle persone di età pari o superiore a 16 anni dichiara di vivere con una disabilità (TrueNumbers, Dati sulla disabilità in Italia e in Europa, 2018). Questi cambiamenti stanno esercitando pressioni senza precedenti sui servizi di assistenza domiciliare, centri diurni e strutture residenziali per lungo degenti.

 

2.  Risorse Umane nel Settore Socio-Sanitario

Nel 2023, il settore socio-sanitario residenziale in Italia impiegava circa 373.462 professionisti, di cui il 35% erano operatori socio-sanitari (ISTAT, 2025). All’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il personale impiegato ammontava a 625.231 unità, di cui il 59,3% era composto da infermieri (Ministero della Salute, 2024). Parallelamente, le cooperative sociali continuano a crescere, nonostante inefficienze strutturali. Alla fine del 2022, erano registrate 24.159 cooperative, con un aumento annuo del 2,9% degli occupati. Questi sviluppi indicano una crescente professionalizzazione e istituzionalizzazione del Terzo Settore.

 

3.  Disparità Territoriali nell’Offerta di Servizi

Una delle principali criticità del sistema di welfare italiano è rappresentata dalle disuguaglianze territoriali nell’accesso ai servizi. Ad esempio, solo il 3,2% della popolazione anziana riceve assistenza domiciliare, rispetto al 10% in Svezia (Barbabella, F., et al., 2019). Le disparità regionali si riscontrano anche nell’assistenza residenziale: il Nord-Est offre 10 posti letto ogni 1.000 abitanti, mentre il Sud solo tre (ISTAT, 2025). Tendenze simili emergono nell’educazione della prima infanzia, con una copertura superiore al 45% nel Nord Italia e inferiore al 20% nel Sud (ISTAT, 2023). Questi dati sottolineano la necessità di interventi politici mirati a livello territoriale.

 

4.  Cambiamenti nelle Strutture Familiari

Tra il 2011 e il 2021, il numero di famiglie monoparentali in Italia è aumentato del 44%, raggiungendo i 3,8 milioni. In particolare, il 77,6% di queste famiglie è costituito da madri sole con figli (Con i Bambini, 2023). Questa evoluzione demografica sta aumentando la domanda di servizi per l’infanzia, iniziative di conciliazione lavoro-famiglia e sostegno economico alla genitorialità. Considerando il ruolo tradizionalmente centrale della famiglia nei sistemi di cura italiani, questi cambiamenti indicano una crescente vulnerabilità.

 

5.  Spesa Pubblica e Investimenti nel Welfare

Nel 2023, l’Italia ha destinato 662,7 miliardi di euro alla spesa sociale, pari al 57,9% del bilancio pubblico totale (Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”). La componente principale è rappresentata dalle pensioni (50,9%), seguite dalla sanità (20,9%), dalle politiche sociali (16,1%) e dall’istruzione (12,1%). Nonostante queste cifre, l’investimento italiano nelle infrastrutture sociali rimane al di sotto della media europea (Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”), sollevando dubbi sulla sostenibilità e sull’efficienza a lungo termine del sistema.

 

6.  Conclusione

Le dinamiche demografiche italiane stanno esercitando crescenti pressioni sulle infrastrutture socio-sanitarie. Una risposta completa ed equa deve includere la riduzione delle disparità territoriali, il rafforzamento della forza lavoro assistenziale, il sostegno ai cambiamenti delle strutture familiari e un incremento degli investimenti pubblici. In assenza di riforme mirate, il sistema rischia di non riuscire a rispondere adeguatamente ai bisogni delle fasce più vulnerabili della popolazione.

 

 

 

 

Riferimenti

  • Con i Bambini. (2023). Il sistema educativo italiano e il raggiungimento degli obiettivi europei.
  • Barbabella, F., et al. (2019). Home care services in Europe: An analysis of coverage and intensity.
  • Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). (2025). Statistiche sul settore socio- assistenziale
  • Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”. (2024). Spesa pubblica italiana per il
  • (n.d.). Dati sulla disabilità in Italia e in Europa.
  • Ministero della (2024). Dati sul personale del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). (2023). Statistiche sulle strutture socio- assistenziali in Italia.
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Demographic Pressures and Social Care Infrastructure in Italy: Challenges and Opportunities for an Aging Society

Abstract

Italy is experiencing mounting demographic challenges, including a rapidly aging population and increasing prevalence of disability. This study explores the implications of these trends for the Italian social and healthcare systems, highlighting workforce issues, territorial disparities, evolving family structures, and public spending patterns. The findings underscore the urgency of policy reform and investment to ensure equitable and sustainable care infrastructures.

 

1.  Introduction

Italy is facing profound demographic transformations that are reshaping the demands on its welfare state. As of recent estimates, 22.8% of the population is aged 65 and over, surpassing the European average of 20.3% (ANSA, 2020). Simultaneously, 22.7% of individuals aged 16 and above report living with a disability (TrueNumbers, Dati sulla disabilità in Italia e in Europa, 2018). These demographic shifts are placing unprecedented pressure on home care services, day centers, and long-term residential facilities.

2.  Human Resources in the Social-Healthcare Sector

As of 2023, the residential socio-healthcare sector in Italy employed approximately 373,462 professionals, with 35% working as social-healthcare operators (National Institute of Statistics [ISTAT], 2025). Within the National Health Service (Servizio Sanitario Nazionale, SSN), a total of 625,231 staff were employed, of whom 59.3% were nurses (Ministry of Health, 2024). In parallel, social cooperatives continue to expand despite structural inefficiencies. By the end of 2022, there were 24,159 registered cooperatives in the national registry, with a 2.9% year- over-year increase in employees. These developments suggest a broader professionalization and institutionalization of the Third Sector.

 

3.  Territorial Disparities in Service Provision

A major concern within the Italian social welfare system is the territorial inequality in service access. For instance, only 3.2% of the elderly population receives home care, compared to 10% in Sweden (Barbabella, F., et al. 2019). Regional disparities are also significant in residential care: the Northeast offers 10 beds per 1,000 inhabitants, whereas the South provides only three (National Institute of Statistics [ISTAT], 2025). Similar trends appear in early childhood education, with coverage exceeding 45% in northern Italy but falling below 20% in the South (ISTAT, 2023). These patterns highlight the need for geographically tailored policy interventions.

 

4.  Changing Family Structures

Between 2011 and 2021, the number of single-parent households in Italy rose by 44%, reaching 3.8 million. Notably, 77.6% of these households consist of single mothers with children (Con i Bambini, 2023). This demographic evolution is amplifying demand for childcare services, work-life balance initiatives, and financial support for parental care. Given the traditional centrality of the family in Italian caregiving systems, these changes signal growing vulnerabilities.

 

5.  Public Spending and Welfare Investment

In 2023, Italy allocated €662.7 billion to welfare expenditures, representing 57.9% of the total public budget (Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”). The largest component was pensions (50.9%), followed by healthcare (20.9%), social policy (16.1%), and education (12.1%). Despite this allocation, Italy’s investment in social infrastructure remains below the EU average (Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”), raising concerns about long-term sustainability and service efficiency.

6.  Conclusion

Italy’s demographic realities are exerting growing pressure on its social and healthcare infrastructure. A comprehensive and equitable response must include reducing territorial disparities, strengthening the care workforce, supporting changing family structures, and increasing public investment. Without targeted reforms, the system risks falling short in addressing the needs of its most vulnerable populations.

 

 

References

  • Con i Bambini. (2023). Il sistema educativo italiano e il raggiungimento degli obiettivi europei.
  • Barbabella, F., et al. (2019). Home care services in Europe: An analysis of coverage and intensity.
  • Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). (2025). Statistiche sul settore socio- assistenziale
  • Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”. (2024). Spesa pubblica italiana per il
  • (n.d.). Dati sulla disabilità in Italia e in Europa.
  • Ministero della (2024). Dati sul personale del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). (2023). Statistiche sulle strutture socio- assistenziali in Italia.

"Panoramica sul settore socio assistenziale in Europa"

“European Outlook on Care”

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Il Rapporto “European Outlook on Care”

 sviluppato nell’ambito del progetto Erasmus+ CARES, evidenzia la crescente pressione sui sistemi di assistenza in tutta l’Unione Europea a causa del rapido invecchiamento della popolazione. Con una percentuale di cittadini di età pari o superiore a 65 anni in costante aumento — arrivata al 21,1% nell’UE nel 2022 e con proiezioni che supereranno il 30% entro il 2050 — la sostenibilità dei servizi sociali di assistenza è diventata fonte di preoccupazione. In questo articolo, riassumiamo i principali punti salienti del Rapporto “European Outlook on Care”.

 

Il rapporto sottolinea l’urgente necessità di adattare l’infrastruttura dell’assistenza sociale per rispondere ai cambiamenti nei bisogni delle popolazioni anziane e degli operatori del settore. Si stima che attualmente 24 milioni di persone nell’UE necessitino di assistenza a lungo termine, un numero che si prevede salirà a 33 milioni entro il 2050. Questo include persone in strutture residenziali, assistiti a domicilio, e una quota significativa di individui che non ricevono alcun supporto formale. L’assistenza informale rimane un pilastro del sistema, con circa 52 milioni di europei che forniscono regolarmente cure a parenti o amici, la maggior parte dei quali sono donne. Tuttavia, questo sistema sta diventando sempre più fragile a causa dell’invecchiamento dei caregiver, delle disuguaglianze di genere e delle tendenze migratorie che riducono la forza lavoro disponibile.

 

Anche la forza lavoro nel settore dell’assistenza è in crisi. Circa 12 milioni di persone sono impiegate nel settore dell’assistenza nell’UE, di cui il 90% sono donne. Molte di queste persone affrontano salari bassi, contratti temporanei o lavoro non dichiarato, e un alto rischio di esaurimento professionale (burnout) — fattori che compromettono sia la qualità del lavoro sia gli standard di assistenza. Le iniziative della Commissione Europea, come la Strategia europea per l’assistenza, il Libro Verde sull’Invecchiamento e il Patto per le Competenze, mirano ad affrontare queste problematiche promuovendo l’accesso a cure di alta qualità, sostenendo lo sviluppo professionale e incoraggiando la parità di genere nel settore.

 

Il sistema di assistenza continua a lottare con risorse limitate e accesso diseguale, in particolare nelle aree rurali. Le strategie nazionali non sono ancora allineate con l’ambizione dei quadri normativi dell’UE, evidenziando la necessità di un maggiore coordinamento con le raccomandazioni europee.

 

Sebbene le iniziative dell’UE offrano una solida base per la riforma, il rapporto conclude che gli Stati membri devono intensificare i propri sforzi nazionali per investire nelle infrastrutture dell’assistenza, supportare i caregiver e garantire un accesso equo ai servizi. La sostenibilità dell’assistenza dipende non solo da un adattamento demografico, ma anche da politiche strategiche, inclusive e dalla professionalizzazione della forza lavoro nel settore dell’assistenza.

 

Le ultime notizie sul progetto CARES saranno disponibili sulle piattaforme dei membri del consorzio: CLNR (Center for Not-for-profit Law) dalla Romania, la Direzione Generale di Assistenza Sociale e Protezione dell’Infanzia del Settore 6 (DGASPC S6 Bucarest), il Welfare Society Institute (WSI) dalla Lituania e l’Istituto di Ricerca HÉTFA dall’Ungheria.

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The European Outlook on Care Report

developed within the Erasmus+ CARES project, highlights the mounting strain on care systems throughout the European Union due to the rapid ageing of the population. With the proportion of citizens aged 65 and over steadily rising — reaching 21.1% in the EU by 2022, with projections exceeding 30% by 2050 — the sustainability of social care services has become a central concern. In this article, we summarise the main take-aways of the European Outlook on Care Report.

The report emphasises the urgent need to adapt the social care infrastructure to address the changing requirements needs of ageing populations and care providers. It is estimated that 24 million people in the EU currently require long-term care, a figure expected to rise to 33 million by 2050. This includes individuals in institutional care, at-home recipients, and a significant proportion of people receiving no formal support. Informal care remains a cornerstone of the system, with around 52 million Europeans providing regular care to relatives or friends, most of whom are women. However, this system is becoming increasingly fragile due to ageing caregivers, gender inequality and migration trends depleting the available workforce.

The care workforce itself is in crisis. Around 12 million people are employed in the care sector across the EU, 90% of whom are women. Many of these individuals face low wages, temporary or undeclared work, and a high risk of burnout — factors that compromise both job quality and care standards. The European Commission’s initiatives, such as the European Care Strategy, the Green Paper on Ageing, and the Pact for Skills, aim to address these issues by promoting access to high-quality care, supporting professional development, and fostering gender equality within the sector.

The care system continues to struggle with limited resources and unequal access, particularly in rural areas. National strategies have yet to match the ambition of EU-level frameworks, highlighting the need for stronger alignment with European EU recommendations.

While EU initiatives provide a solid foundation for reform, the report concludes that member states must intensify their national efforts to invest in care infrastructure, support caregivers, and ensure equitable access to services. The sustainability of care depends not only on demographic adaptation, but also on strategic, inclusive policymaking and the professionalisation of the care workforce.

The latest news about the CARES project will be available on the platforms of the consortium members: CLNR (Center for Not-for-profit Law) from Romania, the General Directorate of Social Assistance and Child Protection, Sector 6 (DGASPC S6 Bucharest), the Welfare Society Institute (WSI) from Lithuania and HÉTFA Research Institute from Hungary.

"Settore dell’Assistenza Sociale – Benessere, Sfide e Competenze – Rapporto dell’Indagine Transnazionale CARES"

“Social Care Sector – Well-being, Challenges and Skills – CARES Transnational Survey Report”

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Settore dell’Assistenza Sociale – Benessere, Sfide e Competenze – Rapporto dell’Indagine Transnazionale CARES

Il rapporto dell’indagine transnazionale “Settore dell’Assistenza Sociale – Benessere, Sfide e Competenze”, sviluppato nell’ambito del progetto Erasmus+ CARES, analizza la forza lavoro nel settore dell’assistenza sociale in Ungheria, Lituania, Romania e Italia. Il rapporto mette in evidenza sia le sfide comuni che le dinamiche specifiche di ciascun paese, delineando il panorama demografico, professionale ed emotivo del settore.

Per comprendere meglio le difficoltà e i bisogni degli operatori dell’assistenza sociale nei quattro paesi, la ricerca del progetto CARES si è concentrata sull’aumento dei casi di burnout e di stress traumatico secondario, nonostante il generale alto livello di soddisfazione lavorativa. Il progetto ha indagato i livelli di esaurimento professionale, le difficoltà sul luogo di lavoro e la necessità di nuove competenze nei quattro paesi coinvolti.

Un questionario è stato elaborato dai partner del progetto, tradotto in ungherese, lituano, romeno e italiano, e distribuito online tramite LimeSurvey tra febbraio e marzo 2025. Hanno partecipato 636 rispondenti, di cui 635 provenienti dai paesi partner: 296 dalla Romania, 149 dalla Lituania, 143 dall’Ungheria e 47 dall’Italia.

I risultati dell’indagine mostrano che il settore dell’assistenza sociale è fortemente femminilizzato in tutti e quattro i paesi, con oltre l’80% dei rispondenti di sesso femminile. La maggior parte dei partecipanti ha un’età compresa tra i 36 e i 55 anni e oltre sette anni di esperienza professionale.

In Ungheria e Lituania i rispondenti sono principalmente assistenti sociali con formazione universitaria, mentre in Romania e Italia si evidenziano profili occupazionali più diversificati. Nonostante l’esperienza professionale, gli operatori ricevono stipendi bassi, soprattutto in Ungheria e Romania, dove oltre la metà guadagna meno di 1.000 euro al mese (55% in Ungheria e 65% in Romania), al di sotto della media salariale nazionale. In Lituania, il 79% dei partecipanti dichiara uno stipendio tra 1.001 e 2.000 euro al mese. In Italia, 30 su 47 rispondenti si collocano nella stessa fascia di reddito.

La maggior parte dei rispondenti lavora nel settore pubblico in Ungheria, Lituania e Romania, mentre in Italia prevale il settore privato.

Gli operatori dell’assistenza sociale nei quattro paesi hanno identificato alcune competenze emotive e interpersonali – come empatia, comunicazione, resilienza e rispetto – come fondamentali per fornire un’assistenza efficace. Anche la gestione del tempo, il lavoro di squadra e la risoluzione dei conflitti sono stati considerati come molto importanti, mentre le competenze digitali e “green” sono risultate meno essenziali. Tra i fattori di stress sono stati indicati i carichi amministrativi, la carenza di personale, il basso riconoscimento e l’esaurimento emotivo, con i lavoratori ungheresi che segnalano i più alti livelli di burnout. I giovani in Lituania e Romania, così come gli operatori over 55, hanno mostrato livelli di stress particolarmente elevati, indicando la necessità di interventi mirati per fasce d’età.

I rispondenti hanno proposto otto priorità chiave per migliorare il benessere e la soddisfazione lavorativa degli operatori: una migliore retribuzione e benefici; maggiore riconoscimento e rispetto; condizioni di lavoro più adeguate; orari flessibili; formazione continua e supporto emotivo; legislazione chiara ed equa; personale sufficiente; e una più forte cooperazione tra le istituzioni.

Tra le pratiche sostenibili suggerite figurano postazioni di lavoro ergonomiche, strumenti digitali più efficienti e infrastrutture verdi.

Il rapporto dell’indagine transnazionale CARES raccomanda diversi interventi mirati, come la riduzione dei carichi amministrativi, il rafforzamento della supervisione basata sul trauma e delle reti di supporto tra pari, investimenti nello sviluppo delle competenze e nella mobilità professionale, la promozione di una cultura del riconoscimento e della cura, la garanzia di modalità di lavoro flessibili e centrate sulla famiglia, e il potenziamento delle strategie di reclutamento con attenzione alle aree meno servite. I programmi formativi dovrebbero integrare alfabetizzazione emotiva, competenze digitali e sostenibilità per rafforzare la resilienza e garantire condizioni di lavoro adeguate.

Sostenere gli operatori dell’assistenza sociale è fondamentale, non solo per il loro benessere, ma anche per la qualità dell’assistenza fornita nei sistemi di welfare dell’Unione Europea.

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Social Care Sector – Well-being, Challenges and Skills – CARES Transnational Survey Report

The “Social Care Sector – Well-being, Challenges and Skills” transnational survey report, developed within the Erasmus+ CARES project, examines the social care workforce in Hungary, Lithuania, Romania, and Italy. The report reveals both shared challenges and country-specific dynamics within the social care sector, and highlights the sector’s demographic, occupational, and emotional landscape.

To better understand the challenges and needs faced by social care workers across the four countries, the research conducted within the CARES project focused on the rising rates of burnout and secondary traumatic stress, despite generally high levels of job satisfaction. The project investigated burnout levels, workplace challenges, and the need for new competencies and skills in the four countries.

A questionnaire was developed by project partners, translated into Hungarian, Lithuanian, Romanian, and Italian, and distributed online via LimeSurvey between February and March 2025. It was completed by 636 respondents, with 635 from the partner countries: 296 from Romania, 149 from Lithuania, 143 from Hungary, and 47 from Italy.

The survey results show that the social care sector is overwhelmingly feminised across all four countries, with women comprising over 80% of the respondents. Most participants are between 36 and 55 years old and have more than seven years of professional experience.

Hungary and Lithuania were primarily represented by social workers with university-level education, while Romania and Italy showed more varied occupational profiles. Despite their professional experience, social care workers receive low salaries, especially in Hungary and Romania, where over half of them earn less than €1,000 per month (55% in Hungary and 65% in Romania), which is below the national average monthly salary. In Lithuania, 79% of respondents earn between €1,001 and €2,000 per month. In Italy, 30 out of 47 respondents reported salaries within the same income category.

Most of respondents are employed in the public sector in Hungary, Lithuania, and Romania, while Italy’s respondents work mostly in the private sector.

Social care workers across all four countries identified certain emotional and interpersonal skills – such as empathy, communication, resilience, and respect – as the most critical for providing effective care. Time management, teamwork, and conflict resolution were also highly valued, while digital and green skills were seen as less essential. Stress-related factors included administrative burdens, inadequate staffing, low recognition, and emotional exhaustion, with Hungarian social care workers reporting the highest levels of burnout. Younger workers in Lithuania and Romania, as well as social care workers over the age of 55, indicated particularly high stress levels, that implies the need for age-specific interventions.

Respondents proposed eight key priorities to improve well-being and job satisfaction of social care workers: better remuneration and benefits; increased recognition and respect; improved work conditions; flexible schedules; ongoing training and emotional support; clear and fair legislation; adequate staffing; and stronger interinstitutional cooperation. Suggestions for sustainable practices included ergonomic workspaces, better digital tools, and green infrastructure.

The CARES transnational survey report recommends several targeted interventions such as reducing administrative burdens, strengthening trauma-informed supervision and peer support networks, investing in skill development and career mobility, promoting a culture of care and recognition, ensuring flexible, family-centred work arrangements, and strengthening recruitment with a focus on under-served areas. Training programmes should integrate emotional literacy, digital fluency, and sustainability to reinforce resilience and ensure supportive work conditions.

Supporting social care workers is essential, not only for their own well-being, but also for the quality of care provided within the EU’s welfare systems.

Il progetto si concentra su due obiettivi principali:

The project focuses on addressing two main challenges:

integrare strumenti digitali e pratiche sostenibili al fine di mitigare l’impatto del cambiamento climatico nei luoghi di lavoro;

integrating digital tools and sustainable practices to mitigate the impacts of climate change in the workplace

dare priorità al benessere fisico e mentale degli operatori nel settore della cura alla persona.

prioritizing the well-being and mental health of care workers. 

Labor, insieme al Capofila e agli altri partner,

ritiene importanti gli obiettivi citati soprattutto per gli operatori che devono fronteggiare sfide significative come i turni di lavoro, fatica fisica, in particolare nel settore della cura.

I partner del progetto sono:

It is important for those facing significant challenges such as shift work, physical fatigue and job insecurity, particularly in the informal care sector. 

Project partners: 

Association Center for Nonprofit Legislation (CLNR) - Romania, Bucharest (Ente capofila)

Cooperativa Sociale Labor - Italia, Roseto degli Abruzzi

HÉTFA Research Institute (HÉTFA) - Ungheria, Budapest

Gerovės visuomenės institutas (WSI) - Lituania, Kaunas

General Directorate of Social Assistance and Child Protection Sector 6 (DGASPC S6) - Romania, Bucharest

Dove Siamo

Sede Legale e Operativa:
Via Teofilo Patini, 7
64026 Roseto degli Abruzzi (TE)

Sede Operativa:
Via Ottaviano Iannella, 32
63100 Ascoli Piceno (AP)

P.IVA 01523820676

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